LA STORIA DEL PARRUCCHIERE
LA STORIA DEL PARRUCCHIERE
Quando si pensa a un parrucchiere si pensa subito a un artigiano specializzato per il taglio e l’acconciatura elaborati della capigliatura. Il parrucchiere, però, è molto di più: è un artista che crea, modifica, trasforma ed è in grado di tagliare i capelli ai clienti dandone una personalità. Sì, perché il taglio dei capelli è qualcosa di assolutamente personale, in grado di dare una certa dimensione caratteriale alla persona che si rivolge al parrucchiere di fiducia.
Con il passare degli anni, la figura del parrucchiere si è sempre più evoluta e adattata, un po’ come tutte le figure professionali, ma la sua sensibilità e la sua percezione non sono mai cambiate.
LE ORIGINI
Nel Paleolitico il taglio dei capelli era affidato alle più alte autorità della tribù-comunità e assumeva un significato molto vicino alla rimozione della negatività accumulata; tagliare i capelli diventava così un modo per rinnovare ed equilibrare le energie positive.
I rasoi più antichi ritrovati dagli archeologi risalgono a ben 3.500 anni fa in Egitto, durante l’Età del Bronzo.
Gli antichi Greci si dedicarono invece alla creazione dei primi negozi di barbieri: è qui che l’acconciatura diventa una professione e i negozi un punto di ritrovo per la vita cittadina; questi luoghi diventano come una sorta di club per gli uomini, dove godevano di riunioni con lunghe conversazioni di filosofia, di politica, o di questioni comunali. Tali negozi di barbiere erano per loro tanto importanti come l’Agorà, il loro luogo di riunione pubblica.
Anche nell’antica Roma i capelli avevano un ruolo importante per il rango e il riconoscimento sociale; il primo cittadino romano illustre che adottò la rasatura come segno distintivo fu Publio Cornelio Scipione Africano, noto anche semplicemente come Scipione l’Africano, generale dell’esercito romano e console.
Durante il medioevo in Europa si diffuse la pratica dei barbieri-chirurghi: oltre ad occuparsi dei capelli, i barbieri potevano curare mali minori ed effettuare pratiche come i salassi . È qui infatti che comincia la curiosa storia dell’insegna per barbieri, quell’asta più o meno lunga con un pomo di bronzo all’estremità e una spirale di strisce bianche e rosse che ne percorre la lunghezza (nella versione americana compare anche il colore blu). Ecco il perché della forma: l’asta rimandava al palo che veniva dato da stringere al paziente durante il salasso, in modo che il braccio restasse orizzontale e le vene risultassero ben visibili. Il pomo in bronzo all’estremità aveva la forma del vaso in cui il sangue si raccoglieva, mentre le strisce rosse simboleggiavano le garze insanguinate.
Lo sappiamo che non è una storia molto fashion , ma per arrivare al parrucchiere dei nostri anni dobbiamo aspettare ancora un po’!
Nel Seicento e nel Settecento i parrucchieri tornano a occuparsi solo dei capelli, o meglio, delle parrucche! Questo è infatti il periodo dei parrucconi incipriati, vere e proprie sculture di capelli usate dall’aristocrazia europea. Sulle chiome delle dame venivano incorporati fiori, frutta, gioielli, piume e addirittura statuine e ciò avveniva non solo in base alle mode del momento, ma anche secondo gli eventi che scandivano le giornate: i torrioni di capelli venivano impreziositi con magistrali giochi plastici che illustravano simbolicamente gli avvenimenti del tempo.
D’ora in avanti i parrucchieri entrano nell’immaginario comune come veri artisti del capello, grazie anche a opere come Il barbiere di Siviglia del compositore ottocentesco Gioacchino Rossini.
Proseguendo nella storia, tra il 1920 ed il 1930 ci fu l’invenzione del primo asciugacapelli manuale e si migliorarono le macchine per la permanente(vedi “storia della permanente del 17 Luglio 2020”)
Da allora , la tecnologia si è sviluppata e il lavoro del parrucchiere si è specializzato sempre di più per venire incontro alle esigenze della clientela.
Dagli anni 2000 in poi, infatti, non basta più essere un bravo parrucchiere a livello tecnico: per distinguersi è necessario sviluppare capacità gestionali avanzate e nuove competenze comunicative!